La crisi di capitalizzazione di Piazza Affari parte da un problema di liquidità. Un ruolo essenziale è giocato dalla ricerca, specie sulle società più
piccole. Al Salone del Risparmio di Milano il co-responsabile dell’ufficio studi di Equita, Luigi De Bellis, ha proposto l’istituzione della ricerca obbligatoria su
tutte le quotate.
A favore di questa ipotesi c’è anche Davide Grignani, presidente di Aiaf-Associazione Italiana per l’Analisi Finanziaria, “Bisogna insistere sulla realizzazione della capital market union, che è ancora in sospeso”, ha spiegato a MF-Milano Finanza. “Le autorità politiche dovrebbero premere per creare questo contenitore in cui gli emittenti che vogliono andare in borsa trovino una platea di investitori a livello europeo, con uguale trattamento di carattere giuridico, regolamentare, e simile dal punto di vista fiscale. Servono tanti investitori e tanti emittenti: le ipo possibili sono decine di migliaia, ma quando le piccole società entrano nel mercato, gli imprenditori dopo i primi anni dall’emissione spesso affermano che a fronte di tanta burocrazia i benefici non sono abbastanza”.
Oltre alla capital market union, Grignani sottolinea anche la “necessità dell’introduzione della deducibilità fiscale della quasi totalità dei costi dell’emissione, perché l’imprenditore che va sul mercato, e quindi lo arricchisce e lo rende più liquido, vuole degli incentivi”.